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© 2023 Roberto Russo latigreassenza
About me
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Sono nato nel 61 a Cattolica (ebbene sì, sono un boomer) ma fin da quando ero bambino vivo a Pesaro, tra Romagna e Marche. Sono da sempre interessato a arte, musica e poesia. Il mio curriculum è piuttosto lungo, avendo ahimé più di sessant’anni; i miei disegni e pitture vengono generalmente compresi nell’espressionismo astratto ma per me sono piuttosto pagine di diario di una ricerca che faccio giorno dopo giorno; la traduzione in arti visive, musica e scrittura, di una ricerca estetica che è essenzialmente filosofica, una ricerca di senso. Sono intrigato dall’immagine per così dire molecolare della vita, della luce, dell’aggregazione di elementi. Mi interessa il momento del concepimento con i suoi lampi nel buio, i grumi di essenze fluttuanti nello spazio e nel tempo, i bagliori di presenze che sorgono da ombre e infine paesaggi fatti di figure esplose o in formazione. Un che di nascente, una presenza che ancora non c’è ma che potrebbe esserci, in procinto di essere o che c’è stata.

 

Tecnicamente lavoro su tele e su carta cotone; per quanto riguarda le tele le preparo con strati di gesso per poi applicarvi sopra il colore. Uso una moltitudine di tipologie di colori: acrilici, a spruzzo, oli, matite, pastelli a cera; alcune volte mescolo i colori al gesso iniziale, altre volte li applico puri, dipende. Dipingo su tele di grana media e fine, preferibilmente di dimensioni medio-grandi; per il ciclo di opere fine 2022, compreso il quadrittico, ho usato ad esempio tele di dimensioni quasi “umane” 60 x 120 e 50 x 100. Mi piace anche lavorare su carta con grammatura pesante e al 50 o 70 per cento composta di cotone, sulla quale posso applicare senza problemi molti strati; mi piacciono anche i supporti di legno, ma di dimensioni contenute. Applico gesso e stucco per ottenere uno spessore su cui possa essere steso o spruzzato il colore in modo che crei effetti random di spessore, grumi materici, giochi di luci e ombre. Il colore è già per me materia, per cui mi piace evidenziarne l’aspetto tridimensionale. Anche quando uso la vernice a spruzzo, che di per sé non crea effetti di spessore, guadagno di tridimensionalità mediante il contrasto tra colori fluorescenti e non, tra riflessi metallici argentati e colori freddi opachi. Mi piace usare la vernice a spruzzo sui gessi neri e bianchi ancora freschi. Cerco riflessi e i giochi d'ombra anche nei lavori per così dire “bidimensionali”, quelli non “preparati" con spessore materico. Perseguo lo sfondamento dello spazio, la profondità. Per i lavori di inizio 2022 ho usato tecniche di gocciolamento dinamico e frustate di molti colori, mentre nel ciclo di fine anno mi sono dedicato ai cromatismi del bianco e del nero. L’atto creativo per me è gestuale, è come suonare in concerto: è velocissimo e sempre definitivo. È corporeo, istantaneo, un pensiero senza pensare, un gesto non guidato che sorge da dentro. Il mio focus insomma è esplorare il gioco tra presenza e assenza, tra espressione e silenzio; sapermi nel mezzo dello scontro tra luce e ombra, tra forma e essenza mi dà una specie di vibrazione interna e una scarica di endorfina. È lì che voglio stare quando dipingo, quando compongo musica o scrivo.

 

La mia formazione è letteraria: ho pubblicato poesia, poesia in prosa, saggi e traduzioni. Come musicista ho pubblicato dischi con il gruppo glam "The Boohoos" attivo tra il 1986 e il 1989 di cui ho anche raccontato le vicende in un libro  che ho scritto, intitolato ”Too much too Boohoos” (Crac Edizioni).  Sono attualmente reperibile sulle principali piattaforme con la mia attività da solista e insieme agli amici Giovanni Tommaso Garattoni e Pierangelo Caforio con il progetto “Tecno Zaclen”.